L’olmo caduto – Poesie scelte – John Clare.
Medusa Edizioni – Rhytmós – Settembre, 2021
Il romanticismo che ama la sacralità della natura trova in questo singolare autore inglese il precursore della cultura green del nostro tempo.
Londra, gennaio 1820. C’è un nuovo poeta in città. John Clare, giovane di origini contadine, presenta una raccolta di poesie descrittive del mondo rurale, costellate di termini dialettali. Il libro ha successo e surclassa nelle vendite le opere di Keats e Wordsworth. Clare ha 27 anni, occhi azzurri, capelli castano chiaro. Ama la birra chiara e le ragazze. La formazione scolastica è lacunosa, ma l’amore per la poesia è grande. Etichettato come “The Green Man”, entra in contatto con Hazlitt, Lamb, Coleridge, Keats. Un suo poema (“The Meeting”) è cantato al Teatro Reale Drury Lane dal contralto Madame Vestris. Le opere successive rivelano la sua vera voce e i temi prediletti: la transitorietà della storia e l’eternità della natura. Le delusioni in campo letterario e le preoccupazioni familiari alterano il suo stato mentale. Trascorre gli ultimi 23 anni di vita in manicomio. Oggi Clare è tornato al centro della scena. Si è capito che il sentimento della natura, le elegie sociali, i canti d’amore, le “poesie della follia” sono vertici della letteratura moderna. E lo dimostra la stima che gli hanno tri- butato autori come Seamus Heaney e John Ashbery. In Italia il “poeta contadino” è ancora sconosciuto. Questa antologia, da tutta la sua opera, è un atto di riparazione, imperdibile per chi ama la poesia e vuole ancora «tenere per sé il proprio cuore».
Anche Clare come Artaud ha una ipersensibilità che lo porta in manicomio. Li scrive alcune delle sue poesie più toccanti.
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