Descrizione
I Giornalisti di Honoré de Balzac
Medusa Edizioni – Le Porpore
Scritto tredici anni dopo l’avvento della Monarchia di Luglio (1830), fra richiami all’ordine imposti ai giornali d’opinione e l’affacciarsi di una nuova stampa industriale che si rivolge a un pubblico più largo di quello dei notabili e delle classi borghesi, il pamphlet di Balzac – che vede qui la luce in una edizione che presenta per la prima volta anche due testi satirici di Gerard de Nerval e Marcel Schwob – mantiene intatta la sua vena corrosiva verso quella che oggi, secondo alcuni, dovrebbe essere il “cane da guardia della democrazia”. Balzac sentenzia senza mezze parole: “Se la stampa non esistesse, non bisognerebbe inventarla”.
Caustica affermazione cui segue questo assioma: “Si ucciderà la stampa come si uccide un popolo, donandogli la libertà”.
Balzac individua due tipi di giornalista: il pubblicista e il critico, e scompone entrambi in varietà e sottogeneri.
Lo si potrebbe anche definire un trattatello di sociologia dell’informazione, scritto con una verve satirica che si nutre dei veleni che Balzac si è inoculato accumulando sconfitte nella sua febbrile attività di pubblicista e fondatore di riviste dalla vita breve. Eppure questo pamphlet è una delle cose più durature di Balzac, una sorta di antropologia del complicato intreccio fra politica e quarto potere nella società borghese, dove arrampicatori e corrotti, cinici uomini di Stato e vanitosi tromboni usano la stampa per le loro scalate sociali.
La Prefazione è di Edoardo Castagna.
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